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Energia Conveniente

 

ENERGIA CONVENIENTE è un portale dedicato alle energie rinnovabili, nato con l'idea di informare gli utenti sulla varietà delle soluzioni presenti sul mercato dell'energia, per un consumo ed un utilizzo consapevole delle risorse naturali.

 

Tramite gli appositi form, ENERGIA CONVENIENTE vi da la possibilità, scegliendo la soluzione energetica migliore per voi e il vostro business, di mettervi in contatto con le aziende del settore per ricevere preventivi, informazioni sui prodotti e potenzialità.

Nel periodo compreso tra 2006 e 2030:

 

  • Domanda mondiale di energia primaria aumenta con media di 1,6% annuo → da 11.370 milioni di tep (tonnelate equivalenti di petrolio) a 17.010 milioni di tep (crescita 45% totale)

  • nel 2030 i combustibili fossili conteranno per l'80% del mix energetico primario mondiale, meno del livello odierno

  • Cina e India per la loro crescita sono responsabili di più della metà dell'aumento della domanda di energia primaria

  • La domanda di petrolio cresce in media dell'1% annuo ma la sua % sui consumi totali cala dal 34% al 30%. Tutto l'aumento previsto è da paesi non OCSE (più di 4/5 da Cina, India, Medio Oriente)

  • Domanda di gas naturale cresce dell'1,8% annuo, il carbone del 2%, circa l'85% dovuto al settore elettrico in Cina e India

  • La produzione di nucleare cresce in tutte le principali regioni del mondo tranne paesi OCSE (Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico) europei

  • Le moderne fonti energetiche rinnovabili registrano l'incremento più rapido, superando il gas e diventando, dopo il 2010 la 2a fonte più importante per la generazione di energia elettrica dopo il carbone

Il sole come fonte primaria delle energie rinnovabili

Il sole è la principale fonte di energia rinnovabile disponibile sulla terra. E’ composto per l’80% di idrogeno, il 20% di elio, e il restante 0,1% di altri elementi.
Nel sole si susseguono numerose reazioni termonucleari di fusione, responsabili della produzione di calore che viene trasmesso dagli strati interni verso quelli esterni per conduzione, convezione ed irraggiamento, e dagli strati esterni verso lo spazio circostante per irraggiamento.
La reazione termonucleare più importante è quella che trasforma l’idrogeno in elio: la massa di un nucleo di elio è più piccola di quella originaria di idrogeno ed il difetto di massa viene convertito in energia.

 

La radiazione solare totale che la superficie terrestre riceve può essere così scomposta:
· Radiazione diretta : è la parte di radiazione che giunge senza subire né diffusioni, né riflessioni da parte dell’atmosfera e delle nuvole, e quindi costituita da raggi pressoché paralleli;
· Radiazione diffusa : è la parte di radiazione che a causa dello scattering dell’atmosfera e dell’assorbimento da parte delle nuvole proviene da tutte le direzioni;
· Radiazione riflessa : è la parte di radiazione che proviene dalle riflessioni del terreno e degli oggetti che circondano la superficie.

 

 

ENERGIA CONVENIENTE ti aiuta a scoprire, comprendere e scegliere la soluzione energetica più in linea con le tue esigenze, per aiutarti a soddisfarre il tuo fabbisogno energetico nell' ottica di un utilizzo consapevole, sostenibile e intelligente delle risorse a disposizione dell uomo. 

 

 

 

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Rse: bollette elettriche, in Italia il problema è soprattutto per le Pmi

In materia di energia elettrica esiste una percezione piuttosto radicata: l’energia costa troppo e potrebbe costare molto meno. Ma secondo una recente monografia pubblicata da Rse (Ricerca Sistema Energetico) questa visione, dominante anche nel dibattito pubblico, è troppo semplicistica, tanto da fornire una lettura distorta della realtà. Lo studio “Energia elettrica, anatomia dei costi”, fonda le proprie valutazioni sul Levelized Cost of Electricity, parametro che rappresenta il costo di generazione “sostenibile” delle diverse tecnologie produttive. Inoltre la ricerca ha preso in esame i sussidi alle energie rinnovabili per calibrarne la razionalità e stimarne gli sprechi. I risultati, in estrema sintesi, evidenziano come il particolare mix di fonti di generazione nazionale (fortemente sbilanciato sul gas) determini per l’Italia un extra-costo dell’ordine di 15 euro per MWh. Il problema è che in quest’ambito i margini di manovra sono limitati: il sistema di produzione elettrica di un Paese non si cambia dall’oggi al domani e, anzi, possiede una lunga inerzia, poiché le scelte effettuate in un dato momento hanno ricadute che si prolungano per molti anni (basti pensare all’addio al nucleare dell’Italia).

Ma la vera sorpresa della ricerca è che la penalizzazione in termini di costi dell’energia elettrica pesa soprattutto sulle piccole e medie imprese, mentre gli utenti domestici con bassi consumi beneficiano di tariffe addirittura inferiori rispetto alla media europea. Dunque la percezione comune non è del tutto corretta, anzi. Per il futuro, però, le previsioni non sono particolarmente ottimistiche: nel 2030 il prezzo unitario dell’energia elettrica per un utente “medio”, ottenuto dividendo i costi complessivi del sistema elettrico per il valore annuo dell’energia consumata, dovrebbe crescere del 10% circa rispetto a oggi, passando da 16,1 a 17,7 centesimi di euro per kWh. A pesare, in maniera particolare, sarò il cosiddetto Upfit, ossia l’aumento della volatilità e dell’incertezza introdotte nel sistema dalla crescita ulteriore di fonti rinnovabili non programmabili (fotovoltaico, eolico, biogas, motori biofuel).

Parte dell’aggravio sarà però legato al costo dei meccanismi di capacity payment e alla rete. L’aspetto positivo evidenziato dallo studio Rse è che, grazie alla ricerca e all’innovazione tecnologica nel settore energetico, l’Italia potrebbe risparmiare 3,5 miliardi l’anno, ossia quasi il 7% dell’attuale bolletta energetica nazionale. In particolare, per ottenere questo risultato, ci si dovrebbe concentrare sull’aumento della competitività dello sfruttamento delle fonti rinnovabili, sulla maggiore flessibilità del parco di generazione tradizionale, sull’accumulo di energia e su nuove tecniche di gestione della rete di trasmissione, nonché ovviamente sulla costruzione di reti di distribuzione intelligenti. «Si tratta di un contributo molto importante – ha commentato l’amministratore delegato di Rse, Stefano Besseghini – che la ricerca può dare al Paese, considerando che la ricerca di sistema in Italia costa relativamente poco, circa 50 milioni di euro l’anno».

 

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